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Voglio vedere Bellezza

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Voglio vedere bellezza.

Voglio vedere bellezza nelle cose che mi circondano, negli occhi delle persone che incontro, nello sguardo di una nonna che accarezza la guancia a suo nipote, nel bacio di una mamma sul naso del suo piccolino, nella manina di un bimbo che saluta. 
Voglio vedere bellezza nel cielo blu, nel mare arruffato dalle onde che si infrangono sulla spiaggia. Nel riflesso della neve e nel suono dei rumori ovattati, quando lei inizia a cadere dal cielo.

strada, fiori



Penso e ripenso: monologo di un'ansiosa cronica con manie di controllo

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Pelo le patate che mi serviranno per la cena di stasera e penso.
Si perché io sono una di quelle persone che non smette mai di arrovellarsi il cervello.
Mi fisso su un problema la cui soluzione diventa il mio obiettivo ossessivo e poi, via come in un gioco a livelli, passo al rebus successivo.
Per quanto io continui a dirmi di vivere un giorno alla volta, niente, la situazione mi sfugge sempre di mano.

Penso e ripenso: monologo di un'ansiosa cronica con manie di controllo



Ogni persona che incontriamo è come una finestra su un grande mondo: è una vita nella vita

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Me lo chiedo ogni santo giorno: perché abbiamo tutti fretta?
La domanda del giorno è: ne vale la pena di perdere attimi, emozioni, parole, perché non si ha tempo di raccoglierle?
Questo week end, ho avuto occasione di stare in mezzo alla gente e di osservarla davvero. 
Senza distrazioni.
Ho fatto una giornata intera in piedi, nel centro della mia città, a dare volantini.


Ogni persona che incontriamo è come una finestra su un grande mondo: è una vita nella vita


La gratitudine di cui ci scordiamo

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Essere grati di ciò che abbiamo.

Una frase fatta
Una banalità
Un cliché
Una verità

Però, ci viene in mente solo quando siamo messi davanti a fatti, o persone, che ci ricordano che abbiamo più di altri. 
Un giro, per fortuna, finito bene in ospedale. 
L’incontro con un bimbo diversamente abile.
Oppure quando rischiamo di perdere ciò che già abbiamo.

Invece, dovremmo ricordarcelo ogni santo giorno, perché a continuare a guardare ciò che non abbiamo, ci perdiamo la bellezza di ciò che abbiamo già.
Perché è diventato scontato.

La gratitudine di cui ci scordiamo



Essere mamma e l’arte dell’arrangiarsi

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Essere mamma e l’arte dell’arrangiarsi.

Se ci pensate sono due cose che vanno di pari passo.

Non esiste un manuale di istruzioni, in effetti.
Si diventa mamme e via, pronte all’uso. Le uniche istruzioni che si hanno, sono quelle scritte sulla confezione del test di gravidanza.
Poi, dalle famigerate due lineette rosse, chi si è visto si è visto!
Si diventa mamma, mestiere il cui “senza esperienza” è di serie, ma non hai il tempo di prova o di apprendistato. 
No, nel momento in cui tieni in braccio per la prima volta tuo figlio, devi essere subito sul pezzo. 
Da lì in poi, “ci pensa mamma”

Essere mamma e l’arte dell’arrangiarsi



L’amore di un padre per i propri figli è fondamentale esattamente come quello di noi mamme

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L’amore di un padre per i propri figli 

Si scrive sempre di noi mamme: della mamma stanca, della mamma che vive per i propri figli, di quella che suo malgrado deve rientrare al lavoro e di quella che, invece, sta a casa a occuparsi della famiglia.
Io per prima, scrivo del mio amore immenso per i miei figli, della nostra quotidianità. Riverso su una pagina bianca, tutte le mie paure, sensazioni ed emozioni.

 E i papà? 

L’amore di un padre per i propri figli è fondamentale esattamente come quello di noi mamme



Vi capita mai di...

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Vi siete tuffati, avete iniziato a nuotare, così senza troppo pensarci su, seguendo esclusivamente il vostro istinto.
Cavalcate le onde più alte quando vi capitano, avete una meta, una sponda da raggiungere, ma non sapete bene ancora come.

Dopo un po' che nuotate, galleggiate, andate sott'acqua, vi girate e non vedete più la riva da cui siete partiti. 
Vi rigirate, questa volta per guardare davanti a voi e nemmeno da quella parte vedete terra.
Vi prende un momento di agitazione: "Cosa sto facendo? Dove sto andando?" Vi chiedete, eppure dentro sapete che non potreste da nessun'altra parte che lì, in mezzo al mare.
Del resto come tornare indietro? 
Se vi siete tuffati era di sicuro, per non restare dove eravate prima.

Vi capita mai di...


I confini di una mamma

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Un po' succede, impossibile negarlo: con quelle due lineette rosse, perdiamo i nostri confini di donna: corporei, mentali, del cuore.
Il corpo si trasforma, sì dilata e si riempie di nuova vita. La mente si apre a nuovi percorsi, a nuove gerarchie. Prima c'eravamo noi stesse, il nostro compagno/marito, poi arrivano loro i figli e la gerarchia si inverte decisamente. Spesso ne perdiamo un pezzo, almeno per un po': noi stesse. 

i confini di una mamma


Io ho paura di morire e il coraggio di dirlo

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Io ho paura di morire. E il coraggio di dirlo.
A voi capita?
A me si, spesso.
Da quando sono madre, ancora di più.
Anche se, a dirla tutta, non sono mai stata un tipo ipocondriaco. 
Forse, nemmeno oggi lo sono. Forse sono solo più consapevole.
È l'invecchiare? È la troppa informazione tra media e social?
Perché è innegabile che siamo bombardati di continuo da mille notizie al secondo: la guerra, la malattia, gli incidenti più assurdi, la cattiveria inimmaginabile di certe persone.
Apri Facebook per respirare cazzate e invece, trovi l'ennesima catena per il bimbo malato, l'ennesima notizia allucinante, l'ennesima racconto triste. Poi anche le cazzate, ma oramai la tua anima è impressionata. Si, proprio come una pellicola.

Se mangi troppa carne, non va bene; se mangi troppa verdura non va bene. Se mangi poca carne e poca verdura, hai i minuti contati. L'olio di palma fa male, cavolo me lo dite adesso? Dopo quasi quarant'anni che ci sono cresciuta?
Ogni giorno informazioni allarmanti e contrastanti e alla fine, l'ansia sale.

Quanto mi piace avere la scusa per non guardare il TG. Quanto mi piace rifugiarmi nel meraviglioso mondo di George la scimmia curiosa. 

Ho paura di morire e il coraggio di ammetterlo nero su bianco.

I miei figli, la mia immortalità. 

Io ho paura di morire e il coraggio di dirlo
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Gioire delle piccole cose: un anti stress potentissimo

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Imparare a gioire delle piccole cose

Ci avete mai pensato o fatto caso? 
Spesso ci svegliamo e già ci lamentiamo: sono stanca, devo andare a lavorare, devo riordinare, devo preparare i bimbi e correre all'asilo, devo, devo, devo...

Certo che ci avete fatto caso! Certo che non sto scrivendo di aver scoperto l'acqua calda!
Vi è successo questa mattina, vi è successo ieri e ieri l'altro ancora.


Gioire delle piccole cose: un anti stress potentissimo
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Ogni tanto una mamma si sente sola...

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Ogni tanto una mamma si sente sola.
Non parlo della solitudine sociale, parlo della solitudine delle mura domestiche. Una solitudine subdola perché, apparentemente, non si è  quasi mai sole: c'è il marito/compagno. Ci sono i nonni, qualche amica, sorelle, fratelli. "Di cosa di lamenti?". Eppure...
Ogni tanto una mamma si sente sola.

Caro Babbo Natale...

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Caro Babbo Natale,

è da tanto che non ti scrivo, da quella volta in cui, ficcando il naso nel cassetto di mia mamma, ho scoperto la lettera che mi avevi lasciato tu, ma questa volta  scritta con la sua calligrafia. Non ricordo quanti anni avessi di preciso, ricordo solo le sensazioni: disincanto, delusione, tristezza, ma questa è un'altra storia, ce la teniamo per noi, il nostro segreto.

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Regole sì, regole no. Organizzazione sì, organizzazione no. In ogni caso è tutta colpa della mamma e dei pianeti sotto cui è nata, o forse no

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Non sono una che per abitudine legge l'oroscopo tutte le mattine, magari ogni tanto, ma su di una cosa sono davvero convinta: per ogni segno zodiacale ci sono alcune specifiche caratteristiche che accomunano le persone nate in un determinato periodo.


Sono scorpione, ascendente vergine, ossia un disordine ordinato, oppure, un ordine disordinato. Come vi piace di più. Quando sono lasciata a briglia sciolta, non sono assolutamente capace di darmi dei ritmi, degli orari, delle priorità. Per me tutto è prioritario. Mentre pulisco la cucina, butto all'aria il bagno, metto ordine in camera da letto e se mi gira sposto pure qualche mobile in camera dei miei figli. Tra una cosa e l'altra una lavatrice e qualcosa da stendere. Potrei andare avanti all'infinito.




Dicotomia di una mamma

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Ormai sono passati quasi quattro anni da quando sono mamma, un tempo dilatato lungo e cortissimo, misurato con un orologio alternativo. Pieno di cose diverse, nuove perchè affrontate per la prima volta da mamma e insieme vecchie perchè nel mio inconscio e nei miei ricordi so di averle già vissute da figlia.

Essere mamma è la cosa più impegnativa e difficile che ci sia! Ho una laurea ma nessuno studio e nessuna preparazione è abbastanza quando si tratta di governare i tuoi bambini! non è questione di "sapere" ma si "sentire". Sono i sentimenti, misti a emozioni, educazione e storia personale ad accompagnarmi nella quotidianità con mia figlia.

foto da Pixabay

Mamma aiuta Mamma