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Il Sentiero del Tracciolino, adatto anche ai bambini

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Gita lungo il Sentiero del Tracciolino in Valchiavenna con bambini


Il sentiero del Tracciolino, è un suggestivo sentiero della Valchiavenna, in Lombardia, segue antichi binari e attraversa gallerie scavate nella roccia.

Finalmente il caldo inizia a farsi sentire un pochino, e noi, come sempre cogliamo l'occasione per fare qualche gita all'aria aperta, per respirare aria pulita e sopratutto per stare insieme dopo una settimana lavorativa parecchio impegnativa.
Questa passeggiata ci ha portato a scoprire uno dei sentieri più affascinanti poco distanti da noi, in provincia di Sondrio.

Il Sentiero del Tracciolino

Un sentiero frutto dell'ingegno dell'uomo, che ha saputo realizzare un percorso che si accompagna e si fonde perfettamente con la natura.
Un'opera di recupero di una ferrovia a scartamento ridotto unita a spettacolari paesaggi incastonati fra le rocce.

Sentiero del Tracciolino in Valchiavenna

Il sentiero del Tracciolino si snoda su circa 10 km, lungo il tracciato della ferrovia a scartamento ridotto Decauville costruita negli anni '30 per collegare due dighe una in val di Ratt e una in val Codera.

E' facilmente percorribile sia a piedi che in Mountain bike, ed è molto suggestivo sia per la vista mozzafiato sui laghi di Novate Mezzola e di Como sottostanti, che per la sua particolarità di attraversare gallerie e scavi nella roccia.
E' adatto ai bambini sopratutto per essere tutto messo in sicurezza e per essere pianeggiante, nonostante la lunghezza, non ci sono salite importanti da affrontare.
Noi per iniziare il nostro percorso siamo partiti da Verceia, oppure si può iniziarlo da Novate Mezzola.

Partendo da Verceia, l'inizio del percorso lo si trova alla fine di una strada sterrata, dove se siete sfortunati come noi, non riuscirete a percorrere fino in fondo (abbiamo una macchina leggermente bassa e ci è stato impossibile arrivare fino in fondo), quindi abbiamo dovuto lasciare la macchina più o meno a metà strada sterrata e salire a piedi fino all'inizio del sentiero.
Altrimenti si arriva dove c'è un piccolo spiazzo per poter parcheggiare, e vi troverete di fronte ad un bivio, verso sinistra si percorre il sentiero fino al borgo di San Giorgio, altrimenti a destra facendo una decina di minuti a piedi potrete vedere la diga.
Per poter parcheggiare li, ricordatevi di munirvi di biglietto (5€) acquistabile presso il bar Val di Ratt.


Il primo tratto segue i binari, ed è quello più panoramico in assoluto, piano piano, si raggiunge la prima galleria, che è lunga ben 340 m, vi è un interruttore all'inizio, ma le luci sono così flebili che vi serviranno delle torce, ma per i bambini, è un esperienza magica.


Il secondo tratto, è altrettanto affascinante perché il sentiero passa proprio sotto la roccia, dove al di sotto potrete vedere la vallata.


I miei consigli per una gita in sicurezza e divertente:

- scarpe adatte
- abbigliamento vario (nel senso che nelle gallerie c'è parecchia umidità, quindi si passa magari da un sole caldo esterno ad un freschino dentro )
- zainetto con i viveri, durante il percorso non ci sono ne fontane ne negozi dove poter comprare alimenti
- per i bimbi più piccoli zaino o fascia, con il passeggino è impossibile

Qualsiasi stagione scegliate, vi assicuro che vi divertirete parecchio! Sicuramente noi ci torneremo in autunno, per vedere la natura tingersi di giallo e arancio.



PARLASCO...UNA MINUSCOLA PERLA NELLA MONTAGNA

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Gita a Parlasco, in provincia di Lecco, in Valsassina

Era da molto tempo che pensavo a cosa scrivere, che argomento trattare, quale miglior argomento se non quello del proprio paese di nascita?
Ebbene si, in questo piccolissimo borgo italiano ho passato la mia infanzia e la mia adolescenza e ne vado orgogliosamente fiera.



Una passeggiata lungo il "Sentiero degli Gnomi"

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"C'era una volta uno gnomo di nome Bagnolo..."
Inizia così la storia raccontata sui cartelloni presenti lungo il percorso detto "Sentiero degli Gnomi" a Bagno di Romagna.
Se siete alla ricerca di una passeggiata montana fresca ed accessibile a tutti, sicuramente non potete perdervi questo percorso ad anello di facile percorrenza.


Una passeggiata lungo il "Sentiero degli Gnomi"
Copyright Daniela Dradi


UN WEEK-END IN ALTO ADIGE.

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Gita in Alto Adige tra il lago di Braies e la diga del Vajont

Io e mio marito, insieme alla nostra piccola Sophia, avevamo bisogno di staccare un pò la spina dalla routine, e quale migliore occasione se non l'anniversario di matrimonio per andare via qualche giorno?

Così presi dall'entusiasmo, a gennaio abbiamo prenotato i nostri due giorni, per la fine di maggio, in trentino!

Nel corso dei mesi abbiamo organizzato tutto nel minimo dettaglio, sopratutto perché a me piace partire con una meta e in particolare con qualcosa da vedere già ben stabilito.
Così il nostro programma sarebbe stato il primo giorno: diga del Vajont, salita a Erto per cercare lo scrittore Mauro Corona, e poi salita verso del Dolomiti.
Secondo giorno: lago di Braies!


lago di Braies



La meraviglia della natura: le grotte di Frasassi con i bambini

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Visita alle grotte di Frasassi con i bambini

La mia famiglia arriva al fine settimana distrutta.
O meglio, noi genitori arriviamo distrutti, estremamente provati dagli incastri pitagorici tra lavoro, scuola, compiti e attività dell’amatissima prole. La succitata prole (nel mio caso doppia) arriva al fine settimana carica e pimpante, piena di energia e di voglia di “esplorare” il mondo che la circonda.
Ecco allora il rito del venerdì sera post addormentamento: dove li portiamo sabato e domenica? Fosse per noi, passeremmo due giorni interi a letto, a far un beatissimo nulla, ma il dovere chiama...

Il fine settimana scorso la scelta è caduta per caso sulle Grotte di Frasassi. Abbastanza vicino al campo base (Roma), adatto ai bambini e non troppo stancante per noi. I requisiti c’erano tutti.
Siamo partiti la domenica mattina presto, per viaggiare mentre i cuccioli dormicchiano in macchina. Arriviamo in anticipo. L’aria è freschina, non hanno ancora aperto la biglietteria (il primo giro parte alle 10) ma scendiamo lo stesso a gustarci l’aria pulita ed il magnifico panorama. C’e anche tempo per un giretto in riva al fiume, papà e bimbo, mentre noi donne li guardiamo dall’alto, sicure all’asciutto della strada asfaltata.

le grotte di Frasassi con i bambini



Gita sul Ponte nel cielo nella Val Tartano

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Un Ponte nel Cielo...


Eccoci qua, un'altra domenica da "riempire" e tante idee in testa.
Mio marito, che mi serve precisare, soffre di vertigini, mi propone una cosa alquanto strana per lui: una gita in Valtellina, precisamente in Val Tartano, per visitare il PONTE NEL CIELO, nonché un ponte tibetano nuovissimo, uno dei più alti d'Europa.

Ponte nel cielo nella Val Tartano



Gita fuori porta alla scoperta degli gnomi

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Ogni tanto ci piace rifugiarci tra le nostre montagne toscane e fare la classica gita fuori porta con la famiglia al completo (ormai una rarità per i vari impegni sportivi dei grandi)... e il nostro posto preferito qual è?

Chi ci conosce lo sa, la montagna è l'amore del mio cuore nonostante vada a piedi nudi nella sabbia sia d'estate che d'inverno. 
Ma in autunno la montagna per me si veste a festa, con i suoi colori caldi che sanno subito di casa, con i profumi nuovi che a volte ti portano indietro nel tempo e fanno volare la mente a ricordi che porti nel cuore.

Le foglie sotto i piedi scricchiolano e tutto è meravigliosamente armonico e rigenerante.

Cercando e ricercando tra i nostri sentieri abbiamo scovato un percorso non impegnativo da fare con tutti, ed abbiamo trovato quello perfetto per le piccole ...

Alla ricerca degli gnomi e folletti.

Gita fuori porta alla scoperta degli gnomi

IL LAGO DI BRAIES: DA LEGGENDA A SET CINEMATOGRAFICO

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Gita al Lago di Braies

Il lago di Braies è uno dei laghi più belli delle Dolomiti, tanto da essere definito "la perla dei laghi alpini". Si trova nel comune di Braies (provincia di Bolzano), nell'omonima valle situata lateralmente alla Val Pusteria.

IL LAGO DI BRAIES: DA LEGGENDA A SET CINEMATOGRAFICO



Una gita all'Orrido di Bellano sul lago di Como

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Gite da fare sul lago di Como: visitare l'Orrido a Bellano


Bellano è un comune della provincia di Lecco, situato sulla sponda orientale del lago di Como, un paesino molto carino e caratteristico, terra natia dello scrittore Vitali.

Durante la primavera e l’estate si riempie di turisti stranieri, in particolare tedeschi e inglesi, attratti dal lago e dalle varie particolarità.
In questo comune vi è una gola naturale, chiamata, appunto, ORRIDO, creata dal fiume Pioverna, che per erosione, nel corso dei secoli, ha scavato suggestive spelonche, visibili grazie a delle passerelle fissate nella roccia, dove si può passeggiare “nel vuoto” e ammirare la forza della natura.

Una gita all'Orrido di Bellano sul lago di Como



Fuori di Zucca a Santa Maria Maggiore

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La manifestazione Fuori di Zucca a Santa Maria Maggiore

Conoscete la cittadina di Santa Maria Maggiore?

Uno dei centri più noti della Valle Vigezzo, certamente ne avrete sentito parlare per il Raduno Internazionale degli spazzacamini, che da oltre trent’anni vede raccogliersi per le vie di questo borgo centinaia di spazzacamini provenienti da tutti i continenti, per partecipare ad un evento unico al mondo.

Fonte www.ossolanews.it
Ma questo raduno non è il solo evento degno di nota che si svolge a Santa Maria Maggiore
Tappa imperdibile del Trenino del foliage, nel week end del 21 e 22 ottobre, la cittadina piemontese si tinge delle tipiche tonalità autunnali non solo grazie alle foglie dei boschi che la circondano, ma grazie all’arancione delle zucche.


Fonte www.ossolanews.it

Si svolge infatti a Santa Maria Maggiore durante il terzo week end di ottobre la manifestazione Fuori di Zucca: una due giorni ricca di appuntamenti ed incontri volti a celebrare la bontà e la genuinità dell’autunno.

Il programma di Fuori di Zucca è colmo di occasioni di festa e divertimento per tutta la famiglia, per un fine settimana da ricordare. A partire dal sabato mattina, quando verrà aperto un percorso che permetterà di scoprire curiosi e colorati allestimenti a dedicati alle zucche, che andranno a riempire, tra intagli e decorazioni uniche, ogni angolo del borgo. Sempre il sabato, le vie di Santa Maria Maggiore verranno riempite anche dai profumi degli orti d’autunno e dei boschi di montagna, grazie al mercatino della terra, dove si potranno trovare verdure, frutta, formaggi, dolci ed altre prelibatezze autunnali.

Senza dubbio un momento studiato per le famiglie da non perdere è la passeggiata ludico – dinamica con Arianna Bertoni, che avrà luogo sabato 21 ottobre alle 15. Una passeggiata che partirà da Piazza Risorgimento e si concluderà con una sorpresa (evento a pagamento. Costo 10 Euro a famiglia).

Fonte www.ossolanews.it
La domenica  verrà organizzato a partire dalle 11 un laboratorio (a pagamento) dedicato ai più piccoli: Pittura all’aperto per bambini, durante il quale i vostri figli, con l’aiuto di Marzia Tonietti, potranno diventare dei piccoli pittori naturalisti. E nel frattempo i più grandi potranno godere nuovamente dei gusti dell’autunno grazie alle degustazioni salate a base di zucca (dalle ore 11.30 in Piazza Risorgimento).

E per concludere Fuori di Zucca, la domenica pomeriggio potrete partecipare alla svendita delle zucche provenienti dagli allestimenti, che verranno lentamente smontati per essere distribuiti al miglior offerente.


Un’occasione unica e imperdibile per respirare in pieno i profumi d’autunno per un intero fine settimana!

LA LEGGENDA DELLA PRIMA STELLA ALPINA

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LA LEGGENDA DELLA PRIMA STELLA ALPINA
Le vacanze sono finite, ma cosa ci hanno regalato e insegnato? Vi racconto di me! Dal mare alla montagna per raccontarvi la bellezza e l'incredibile messaggio che la natura ci racconta. In tanti dicono che preferiscono il mare alla montagna, ma io sono proprio e completamente a favore delle vacanze in montagna. Riscoprire il contatto con la natura, ascoltare il silenzio, riflettere su cose che vagano nella testa, e soprattutto riposare bene con quel freschino che in estate è molto piacevole...insomma un paradiso ad occhi aperti.

LA LEGGENDA DELLA PRIMA STELLA ALPINA


Sulla neve coi bambini: qualche proposta in Trentino Alto Adige

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Vacanze sulla neve in famiglia? Un’ottima idea, specialmente dopo aver scoperto che lo sci è uno sport ideale per i nostri piccoli. Ma dove andare? Oggi vorrei parlarvi dell’offerta di una regione italiana famosa per le sue montagne: il Trentino Alto Adige.

Cominciamo da una delle valli dell’Alto Adige, la Val d’Ega, dove da sempre si possono trovare diverse soluzioni studiate appositamente per le famiglie, con servizi, attività, eventi e promozioni ad hoc. Molto interessante ad esempio è la proposta che potrete trovare nello ski resort Obereggen, dove potrete trovare l’orso Bruno, mascotte del parco di divertimenti sulla pista Brunoland, che accoglierà voi e le vostre famiglie. Qui troverete maestri pronti ad insegnare ai vostri figli come muoversi sugli sci, ma potranno anche dedicarsi per un giorno intero allo svago puro grazie alle discese sullo slittino, il tutto con offerte e pacchetti studiati per meglio venire incontro alle vostre esigenze (trovate maggiori informazioni su tutte le proposte per i bambini direttamente sul sito www.obereggen.com).

Fonte: Obereggen.com

Bambini sugli sci: una scelta da fare

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Una vacanza in montagna coi bimbi a sciare è una buona idea? 


Ho sempre adorato la montagna, credo poi che durante i mesi invernali, tingendosi del bianco candido della neve, assuma un aspetto ancora più speciale. E in fondo, chi non ama passare le giornate con i propri bimbi in un bel rifugio, magari con davanti una tazzona di cioccolata fumante, dopo aver passato ore sulle piste di ghiaccio a pattinare?

Ma la montagna d'inverno è principalmente assimilata ad una sola parola: sci! Lo ammetto, non sono un asso in questo sport, adoro lo sci di fondo (che mi distrugge le ossa per almeno tutta la settimana dopo averlo praticato, ma mi permette anche di scoprire paesaggi in mezzo ai boschi innevati da favola), mentre non sono mai stata in grado di scendere una pista da sci se non a spazzaneve (e cadendo ogni due per tre).

Bambini sugli sci in montagna


Val Pusteria per una sciata di fine stagione

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Dopo un inverno chiusa in casa con abiti premamn e vistosi kg di troppo è giunta l'ora di uscire di casa! 


Con una peste e un neonato non è facile viaggiare ma questo anticipo di primavera e la voglia di neve della primogenita ci ha spinto a partire per una delle mie mete preferite: val Pusteria.

Sapientemente preparati due borsoni con tutto il necessario e il "quello che forse potrebbe servire"... e via!

Forti dell'esperienza dello scorso inverno abbiamo scelto ancora un hotel della catena Falkensteiner , questa volta nel piccolo villaggio di Terento. I Falkensteiner anche questa volta non deludono: cortesia, buon cibo e tutto ciò che viene in contro alle esigenze di famiglia.

Sciare per me con il piccolino che ha compiuto un mese giusto tra i monti, non è stato possibile ma la peste grande che ormai ha 3 anni e mezzo e papà si sono proprio divertiti.

Copyright Mammaaiutamamma
Per le prime lezioni di sci (che emozione!!) abbiamo scelto un campetto scuola che si trova a Maranza e il piccolo comprensorio offre anche piste non molto impegnative per adulti. In somma un comprensorio sciistico adatto a tutti e ben organizzato, innevato anche a metà marzo. Ovviamente meglio la mattina presto, il sole poi inizia a sciogliere troppo...

Per chi non scia la Val Pusteria offre moltissime opportunità. Il treno per i bimbi è sempre un'avventura e qui collega benissimo le varie cittadine e ci si sposta con gran facilità anche con il passeggino perchè le fermate sono tutte a livello del treno e si sale senza nessun gradino!!!
Tra una sciata  e l'altra abbiamo girato per Brunico e Bressanone, due amorevoli borghi pieni di storia.

A Brunico segnalo di visitare il castello, raggiungibile con una breve passeggiata dal centro. Un po di salita ma la piccola sciatrice non ha avuto problemi!!
Molto piacevole è la passeggiata nella via centrale, tutta pedonale e contornata da bei negozi.  E per chi come noi, ama  portare a casa qualche specialità locale ci tengo a nominare la macelleria ed enoteca Bernardi , dove potrete trovare speck e salamini, gulash di cervo e molte altre specialità dell'altoadige e il piccolo negozietto di Horvat  che tra spezie, miele e dolci vende anche dei canederli squisiti. 

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Altro centro per shopping addict è sicuramente Bressanone che tra i suoi portici ospita negozi alla moda e bei localini. Questa cittadina è anche molto ricca di storia: ex sede vescovile, ha un bellissimo Duomo, con il suo celebre chiostro romanico e gli affreschi gotici, e alla Torre Bianca, simbolo di Bressanone inoltre a nord della città sorge inoltre l’Abbazia di Novacella. 

Per mangiare a Bressanone vi consiglio L'Orso Grigio, ottimi piatti altoatesini con ottimo rapporto qualità prezzo. Se è una bella giornata e volete mangiare all'aperto Il Grappolo d'oro (Via Portici Minori) ha pochi tavoli esterni in un crocevia di palazzi medievali, offre piatti tipici con menu settimanale, oppure un pizza con prodotti locali nel giardino interno di Kutscherhof ( Via Vescovado). 

                                                           esterno del ristorante Kutscherhof            

Per chi si muove con i neonati devo segnalare che l'alto adige è una regione molto attrezzata: in tutti i locali della zona ho trovato una grande sensibilità nei confronti dei bimbi, fasciatoi e massima disponibilità nei miei confronti mi trovavo ad allattare anche in locali affollati. Una signora mi ha addirittura offerto di allattare nella sua zona privata! E' facile muoversi anche per i passeggini perchè ci sono molte facilitazioni, piste ciclabili asfaltate, attenzione all'abbattimento delle barriere architettoniche, ascensori funzionanti nelle stazioni ferroviarie.

Vi consiglio questa meta per qualche giorno di evasione, in un mondo così vicino ma per moltissimi aspetti così lontano.

Bambini e viaggi: mete TOP di primavera

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3 mete ideali per una gita di primavera

“La valigia non si chiude!”, “ma quanta pappa devo lasciare al gatto?”,  “ma la tutina in ciniglia non sarà troppo pesante?”, “il cappellino devo già metterglielo?”, “i pannolini! Prendi i pannolini!”… sono solo alcuni degli allarmismi e delle domande che aleggiano in qualsiasi casa italiana dove sia presente un pargolo, alla vigilia di un viaggio che sia una settimana in crociera o un weekend fuoriporta.
Lo sappiamo, ma purtroppo la valigia non possiamo prepararvela noi, possiamo giusto aiutarvi nella scelta della tutina o del cappello più adatto al clima che andrete a trovare (“secondo me fa freddo, non c’è da fidarsi delle previsioni del tempo! Per sicurezza prendo sia ciniglia sia cotone… tanto entra tutto in valigia, no?!”).

Riva del Garda
Riva del Garda


Quello che possiamo fare, invece, è consigliarvi tre mete top primaverili per weekend fuori porta da vivere insieme ai propri figli.

1) L’Umbria alla scoperta della “Fiorita” delle Piane di Castelluccio. A Castelluccio di Norcia, quando i fiori sbocciano (in genere a partire da metà maggio) i tre piani esplodono di colori, con tonalità che vanno dal giallo ocra al rosso, dal viola al bianco. E dopo il belvedere è d’obbligo una passeggiata tra i fiori di questo unico "mosaico naturale": i bimbi più grandi potranno sgambettare con la missione speciale di avvistare i caprioli; i più piccoli si godranno il paesaggio colorato da dentro il marsupio. E, dopo la passeggiata, tutti al ristorante per gustare la favolosa gastronomia umbra.

2) La Val Venosta in bicicletta per la fioritura dei meleti. La strada che si snoda tra Lagundo e Rablà, tra castelli e meravigliosi paesaggi sulle cime ancora innevate, attraversa meravigliosi meleti che tra aprile e maggio sono in fiore. Una vacanza adatta alle famiglie con figli più grandicelli (ci troviamo a oltre 2000 msl, dunque meglio non portare i neonati) che possono già pedalare. Se si sceglie un hotel che abbia la SPA e la possibilità di usufruire del mini club, inoltre, mamma e papà dopo la pedalata potranno concedersi un momento di invidiabile relax (altrimenti, offrite il weekend anche ai nonni, li ringrazierete al ritorno!). La Val Venosta coniuga sport e relax con la possibilità di ammirare il momento esatto in cui la primavera nasce tra la neve.

3) Verona e la riviera del Garda. Qui c’è da mettere tutti d’accordo: ai bambini si dirà “andiamo al parco divertimenti, preparatevi!”, mentre la moglie si convincerà facilmente con un “amore, ti porto a vedere la casa di Giulietta”. L’itinerario di questo weekend fuori porta permette, infatti, di unire il divertimento all’arte passando da uno dei parchi divertimenti più bello d’Italia (piace anche ai grandi, forse più che ai bambini) a città come Verona e Riva del Garda, fino a monumenti di valore storico come il Vittoriale di D’Annunzio (e se ci troviamo coi figli in terza media e vogliamo dare una ripassata alla seconda guerra mondiale prima degli esami, non c’è niente di meglio!).

Relax fra le montagne romagnole al Lago Pontini

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Gita al Lago Pontini tra le montagne romagnole

La primavera è già tra noi, Pasqua e Pasquetta stanno arrivando, tutti speriamo in belle giornate di sole!Se come me avete voglia di sgambettare all'aria aperta per digerire il cioccolato e la colomba,
ecco un suggerimento per passare in allegria e serenità queste giornate insieme ai nostri cuccioli!
Il radar di MarsupialinViaggio si sposta in Emilia-Romagna, e più precisamente nel territorio di Bagno di Romagna, nel cuore dell''Appennino Romagnolo. Questa zona ci riserva tantissime perle nascoste, che man mano scopriremo insieme; oggi voglio portarvi a fare la conoscenza di un meraviglioso, isolato e suggestivo specchio d'acqua, il LAGO PONTINI!

Lago Pontini tra le montagne romagnole
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Davvero facile da raggiungere (fate solo attenzione alle indicazioni), si parcheggia la macchina a meno di 100 metri dall'acqua, in uno spiazzo in terra battuta. Antichi castagni, alcuni dei quali secolari, vi accolgono donandovi subito una sensazione di pace. Si scende attraverso un sentiero accessibile a tutti sulla riva del lago e si inizia il percorso ad anello che vi porterà a scoprire alcuni scorci paesaggistici davvero notevoli.

Lago Pontini tra le montagne romagnole
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Stando in silenzio e guardando con attenzione si potranno scorgere tartarughe fare capolino sulle pietre riscaldate dal sole ed Aironi bianchi nascosti tra i canneti che circondano il lago. Le acque cristalline accolgono numerose specie di pesci (trote, carpe, etc.) e sarà quindi facile imbattersi in numerosi appassionati di pesca sportiva.

Lago Pontini tra le montagne romagnole
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Sembra strano pensare che questa oasi di pace sia nata da un'evento catastrofico: una frana si staccò nel 1855 dal versante della montagna e, distruggendo varie abitazioni lungo il suo passaggio, andò a bloccare il corso del fiume Savio, creando così il lago. Ma come spesso accade in questo meraviglioso paese che è l'Emilia-Romagna, da un danno è nata una ricchezza!

Lago Pontini tra le montagne romagnole
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Per chi avesse fame, o voglia di qualcosa di buono, sulle rive del lago vi sono due punti ristoro molto gettonati dagli abitanti della zona. Si mangia cucina romagnola DOC! Per cui non pensate di fare uno spuntino, non riuscirete a fermarvi prima dell' ammazzacaffè!
E davanti ad un piatto di ravioli alle erbe fatti in casa, vi mando un grosso saluto e vi auguro una Buona Pasqua, a voi ed ai vostri cucciolotti!

Cosa aspettate, venite in gita con noi! Avete un appuntamento con la primavera!

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il mio weekend d'autunno

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Una passeggiata nel bosco per scoprire l'autunno

Eccomi qui, come sempre ogni mattina malinconica dopo aver trascorso un weekend intenso in famiglia.

Mi prendo tempo, mi prendo un’ora prima di immergermi in schede, tabulati, contabilità, mail ecc….
Io e mio marito abbiamo sempre settimane di lavoro frenetico del tipo : LAVORO-SCUOLA BIMBI/ NIDO-CASA –SPORT- LAVORO- CENA – LAVORO POST CENA  tutto d’un fiato e… credo mi capirete .

Per cui nel  weekend abbiamo bisogno di tranquillità, di calma, di cose fatte piano piano (a mo’ di bradipo) di coccolarci e stare insieme (anche se a volte ammetto, vorrei scappare).
Approfittando di questo stupendo mese di ottobre che ci ha regalato giorni pieni di sole  e tempo mite (e io mi auguro che continui così), siamo usciti per una  passeggiata, una passeggiata nel bosco, avevamo un compito ben preciso:  scoprire l’autunno.
Io abito in un piccolo paese sulle sponde del Lago di Iseo, precisamente Paratico, ma quando voglio stare tranquilla e in relax  mi inoltro nelle montagne del Sebino (zone tra Adrara San Rocco e San Fermo ) dove il mio babbo ha una cascina e un pezzo di bosco incontaminato e silenziosissimo (tanto che a volte mi par troppo strano, infatti sola non ci vado mai).
week end d'autunno
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Per portar a termine il nostro compito abbiamo preso delle cassette  della frutta vuote  e abbiamo deciso di raccogliere e giocare con ciò che la natura ci offriva, ciò che trovavamo camminando e osservando.
A me piacciono molto queste attività e questi giochi all’aria aperta, non mi è mai piaciuto e ho fatto davvero molta fatica ,anche con la mia cucciola Aurora , a giocar in casa con le Barbie , bambole , far le vocine ecc… (QUELLO E’ COMPITO DI MIO MARITO).  Io invece  ho bisogno di toccare, di sporcarmi (FUORI CASA SIA CHIARO) , di osservare , di studiare e respirare le emozioni per poi farne tesoro.

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I bambini si sono divertiti moltissimo, Giorgio Andrea pretendeva di correre nel bosco o nei terrazzamenti del nonno ( e ho perso qualche anno d’età quando cadeva)  e  mangiava l’uva che raccoglievamo ….  Aurora raccoglieva i ricci appena caduti dagli alberi  e le sue amatissime ghiande (fosse un animale vorrebbe rinascere scoiattolo)

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Abbiamo fatto scorta dei frutti del bosco e appena arrivati a casa la sera un pò infreddoliti ci siamo scaldati cuocendo le castagne al forno (non hanno lo stesso sapore di quando mio padre me le cucina arrosto) e con il resto ci siamo promessi di fare dei lavoretti durante la settimana.
A presto con le foto dei lavoretti…

Voglia di una vita genitoriale più naturale? Provate con l'alto contatto!

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Col mio secondo bambino ho scoperto la pratica del portare e ne ho tratto tantissimi benefici!

A differenza dei marsupi di note marche commerciali, che avevo con la mia prima bambina e che ho usato forse 4 volte, le fasce per portare i bambini e i marsupi ergonomici, promossi dagli esperti del portare, assicurano una posizione ottimale per il bambino e una migliore distribuzione del peso per l'adulto che porta.
I classici marsupi con la calzata diciamo "a mutanda", sono scomodi per vari motivi:

  • il bambino è appeso, ha le gambe penzolanti 
  • i genitali del bambini sono schiacciati
  • l'adulto ha il peso tutto distribuito sugli spallacci, senza nessuno scarico del peso all'altezza della vita
Il risultato è che portare il bambino può essere possibile solo per pochi minuti e solo quando il bambino è ancora molto piccolo, e fa più che altro da supporto in più della pratica del tenere in braccio.
La modalità giusta invece, come in figura, è quella in cui il bambino è seduto nel supporto e ha sostegno sotto le cosce, per cui il ginocchio è un po' più su rispetto al sedere. Questa posizione è comoda per lui, e prevede che il supporto abbia come base  una cintura legata in vita dell'adulto.

Portare-i-bimbi-nel-marsupio

Le posizioni ergonomiche si possono ottenere sia con marsupi ben strutturati ( il tipo in foto è solo un esempio, ce ne sono diversi tipi, per tutti i gusti!) sia con fasce da legare in diversi modi, sia sul davanti (fino ai 7/8 kg del bimbo), sia sulla schiena, fino anche ai 20 Kg del bambino!

Io ho usato per i primi mesi una fascia elastica, poi sono passata al marsupio. Il neonato si addormentava subito e dormiva più tranquillo, più coccolato,e io avevo comunque le mani libere!
Poi sono passata al marsupio, anch'esso utilissimo sia quando piove, sia quando si fa una scampagnata, al mare, dove c'è un po' di folla, insomma ovunque il passeggino possa essere un fastidio. I bambini ci stanno dentro contentissimi (quasi tutti quelli che ho sentito) e la passeggiata diventa davvero più bella..avere il proprio figlio addosso rende tutto quasi più magico, il bimbo ci parla ci accarezza, si muove insieme a noi...

Purtroppo nel mio paese la pratica è ancora poco diffusa, vedo solo pochissime mamme che usano supporti ergonomici, spero che presto la cosa si diffonda, perchè avere un alto contatto fisico con i propri figli è davvero bello e ha quel non so che di istintivo e primitivo che a me affascina molto.

Dimenticavo...ci dormono dentro comodissimi, anche da grandi!
Anche in questo caso: riteniamo indispensabili certi oggetti, sempre e ovunque: il passeggino, è utile tante volte, ma non così indispensabile come vogliono farci credere. Cosa ne pensate?



Immagine posizioni tratta dal sito Ecoqua www.ecoqua.com
Immagine mamma portatrice tratta dal sito Mammarsupio www.mammarsupio.it

Dolomiti Trentine: Rifugio Passo Selle

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Gita in montagna con i bambini: Rifugio Passo Selle

Copyright MAM e Duevoltemamma


La partenza è fissata al Passo San Pellegrino, in prossimità della seggiovia Costabella: un ampio parcheggio sterrato accoglie la nostra macchina, e noi siamo pronti per iniziare questa nuova avventura!

Caricati i bimbi sulle spalle (Daniele nello zaino e Filippo nel marsupio Manduca), ci siamo diretti al sentiero ampio e ben levigato che ci porta in un'oretta alla Baita Paradiso: e proprio di paradiso si tratta! Un posto curatissimo, con una terrazza splendida, sulla quale godersi il sole e  qualche buon prodotto tipico...ma ahimè non è la nostra meta, quindi ci tocca proseguire (non senza ripromettersi però di fermarsi al ritorno!)
Copyright MAM e Duevoltemamma


Il tratto di strada percorso sin qui non è faticosissimo, ma nemmeno riposante: per lunghi tratti, ricalca infatti una delle piste da sci della SkiArea TreValli, pertanto pianeggiante non può essere...si può tentare di farla con passeggino ed il fondo liscio lo permetterebbe anche, però a propria valutazione: secondo me sarebbe troppo impegnativo.

E impegnativo è anche il tratto successivo, dove il passeggino non può decisamente essere utilizzato: nonostante per lunghi tratti lo sterrato sia in ottime condizioni, la pendenza si fa sentire e si rischierebbe di schiattare prima di arrivare...meglio optare per trasporti alternativi!

Copyright MAM e Duevoltemamma


Dalla Baita Paradiso (alla quale comunque si può sopraggiungere anche con la seggiovia Costabella che prima abbiamo menzionato), si sale per un'altra oretta, avendo sempre sotto gli occhi quel puntino lontano che è la nostra meta...se non fosse per il panorama stupendo che ci circonda, io e il duevoltepapà avremmo già girato i tacchi! No, scherzo, però ammetto che qualche volta il "chi me lo ha fatto fare a me..." me lo sono lasciato scappare.

Menomale che però non ho ceduto (merito del papi che mi spronava) e sono arrivata sino alla meta: dopo un ultimo pezzo davvero ripidissimo (che io ho ribattezzato "la muerte"), il Rifugio Passo Selle è ormai conquistato!

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E che meraviglia! Da qui si gode di un panorama davvero superlativo (peccato che la nostra giornata non fosse delle migliori) sulla maggior parte dei gruppi montuosi vicini: le Pale di San Martino, oltre le nere moli di Juribrutto e Cima Bocche, il Catinaccio, il Civetta, le Creste di Costabella...insomma, da vedere, perchè descriverlo a parole non è la stessa cosa.

Da qui poi si possono intraprendere escursioni maggiormente impegnative, come la famosa ferrata Bepi Zac, o la discesa verso il Rifugio Taramelli, o ancora il sentiero n.     che ci permette di scoprire le postazioni dei fucilieri austriaci della Grande Guerra (eh sì, perchè qui si è molto combattuto: ci troviamo sul fronte di prima linea austriaco, mentre quello italiano era poco più sotto, a Colifon).

Nonostante la bellezza del panorama e del Rifugio, non è il luogo più adatto in assoluto per i bimbi: non ci sono prati sui quali sedersi, oppure larghi pascoli dove far scorrazzare in libertà i pargoletti stanchi dello zaino; proprio perchè ci troviamo in cima ad un valico, su una sella, non possiamo beneficiare di troppe comodità...Ma io lo consiglio lo stesso, perchè il luogo è talmente particolare da meritare una visita!

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E noi, dopo aver anche visto un camoscio scendere velocissimo verso il Taramelli attraversando tutto il ghiaione, abbiamo ripreso la via di casa, non senza una sosta anche agli avamposti italiani della Prima Guerra Mondiale, con una doverosa riflessione su questi terribili avvenimenti di ormai un secolo fa, che però non devono essere dimenticati.

Adelaide

Baita Segantini, nel Parco Naturale di Paneveggio, Dolomiti Trentine

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Gita alla Baita Segantini, immersa nel Parco Naturale di Paneveggio, nelle Dolomiti Trentine, raggiungibile da passo Rolle.

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Dopo aver parcheggiato in uno degli ampi sterrati in cima al passo Rolle, col duevoltepapà ci siamo diretti al primo tornante verso San Martino di Castrozza, col nostro bel passeggino (con dentro Daniele) e con marsupio (per Filippo): subito abbiamo imboccato la larga via che sale abbastanza ripidamente (ma solo qui!) per poche decine di metri, fino a portarsi in un pianoro dal quale la vista veramente è abbagliata dal verde dei prati: ecco che svoltiamo verso destra e si sale verso la nostra meta!
In molto poco, quasi senza fatica (così il papi, io un po' sì...), si guadagna la Capanna Cervino (m. 2084): bisogna assolutamente dire che ci abbiamo messo più del tempo previsto, non perché morissimo sotto il sole a picco o abbattuti dallo sforzo, ma perchè il panorama è talmente favoloso da meritare scatti a raffica! Non c'è angolazione, scorcio o veduta che non valga la pena immortalare.


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In altro esiguo tempo (in totale poco più di un'oretta) si arriva alla nostra meta, la Baita Segantini (m. 2200): inutile dire che sia io che il duevoltepapà siamo rimasti affascinati da questo bellissimo balcone su delle cime altrettanto spettacolari, quali sono le Pale di San Martino; qui il magnifico Cimon de la Pala (detto anche il Cervino delle Dolomiti, per la sua forma conoidale) la fa da padrone, mettendosi in mostra come da nessun'altra parte.


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E credo che anche i nostri due tesori ne siano rimasti ammaliati, se non dalla bellezza del paesaggio (sono ancora piccini), almeno dal delizioso laghetto che sembra esser stato messo lì dalla mano di un abile pittore: io di posti belli, nelle Dolomiti, ne ho visti tanti, ma credo che questo meriti una menzione d'onore! Ci ero già stata tanti anni fa (quando i bimbi non erano nemmeno nei miei pensieri  più lontani e il papi non l'avevo ancora incontrato), salendo invece dalla Val Venegia, ma con la pioggia: ne conservavo comunque un bel ricordo, ma vederlo ora col sole e con gli occhi di mamma, devo dire che mi ha aperto un mondo...


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Qui abbiamo potuto lasciare Daniele libero di esprimersi (certo, dal momento che c'è il laghetto, la sicurezza è d'obbligo), con Filippo che lo guardava rapito; consumati i nostri pranzi al sacco (e - al termos - per i bimbi), abbiamo poi preso la via del ritorno, non senza aver fatto un pensierino al trekking del Cristo Pensante...ma ovviamente per un'altra avventura, senza passeggino.


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Adelaide (Duevoltemamma)

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